Essere, apparire 2

La differenza tra apparire ed essere si mostra al senso comune come un rompicapo di difficile soluzione. Forse si allude allo stesso concetto, ma enfatizzandone aspetti diversi oppure vedendolo da due diverse prospettive, da quella del soggetto (l’apparire) e da quella dell’oggetto (l’essere). Se poi considero, come considero, il destino in modo deterministico, cioè escludo la possibilità della contingenza di ciò che èappare, la differenza di significato diventa ancora più sfumata. In questo modo pongo l’essere non esistente, ma possibile come anche necessario, nella sfera del non apparente (non ancora esistente), ma sono certo che esisterà. Ma perchè venga ad esistere l’oggetto devo porre anche un soggetto che lo percepisca (o concepisca), il quale per dirsi esistente ha a sua volta bisogno di un altro soggetto che lo percepisca (concepisca), a meno che si dichiari esistente da se medesimo, ponendo se stesso come oggetto.