Oratoria

Il diritto di parola, fondamentale per l’esrcizio della democrazia, è di fatto riservato a chi possiede eloquio sciolto e faccia tosta, ossia a tutti coloro che hanno dimestichezza con le riunioni, le assemblee, i dibattiti. L’antica massima “rem tene, verba sequentur” va oggi rovesciata e dimenticata. Infatti la parola non serve più tanto per trasmettere un sapere acquisito, quanto per interrogarsi, possibilmente dialogando coi propri simili, su una realtà sempre più instabile. I pudori che derivano dalla propria ignoranza impediscono di parlare e quindi di partecipare alla vita; vanno scacciati.