Miseria e opulenza

Inevitabilmente il ricco odia il povero, che con il suo comportamento attivo (la questua) o passivo (l’ostentazione della sua sofferenza) mette in discussione la legittimità della sua opulenza. Ma se il povero (lo stesso individuo) fosse ricco, il ricco probabilmente non lo odierebbe. Dunque il ricco in realtà non odia il povero, ma odia in lui lo spettro della propria povertà, effettivamente passata e vissuta oppure percepita come possibile nel futuro. Il povero è una minaccia per la sicurezza del ricco e contro tale minaccia egli escogita dei rimedi.