Sconfitto

Sconfitto

 
Una cascata di carta,
e i fantasmi dell’etere,
travolgono ogni ora vecchi feticci
e ne ricreano nuovi più mostrusi
dalle smaltate dentiere.
Nelle budella della metropoli
senza nome una povertà derelitta,
figlia e ancella del benessere,
si consuma ogni giorno
senza riscatto, senza speranza.
Mutamento di dei e religioni
avviene solo in Olimpo.
Cosa cambia al cencioso,
che rovista e si umilia nel pattume?
Nulla gl’importa della tua pietà,
come dello scherno
e nulla sa se nuovi demiurghi,
più severi o più indulgenti,
governeranno una città non sua.
Monete senza valore,
come noccioline, non la sua dignità;
questo può dargli
il passante pasciuto e indifferente,
ben attento a non mai contaminarsi
con una stretta di mano
allo sconfitto.