Sensale

Sensale

 
Poeta del commercio,
banditore ed istrione,
la città è il suo salotto:
re-ga-la-to! il suo motto.
Percorre avanti e indietro il marciapiede
e quando, ogni tanto, si siede
a bere un caffè con l’interessato,
squaderna mappe e cartine,
rovescia le tazzine,
ragioni elencando a favore
del compratore.
Ed allorquando parlare
con voce suadente
non è più sufficiente,
usa le palme e le dita
per incantare i clienti,
che cercano di materializzare
con faccia sbigottita
la strana e mutevole figura
che l’uomo traccia nell’aria,
maestro di nuova pittura:
terreni senza confini,
immense praterie,
orti, vigneti, giardini,
ville palladiane
con statue e fontane,
laghetti con i cigni.
Non del tutto bugie,
millanterie: piuttosto verità
dette a metà.
Nè si può dire: mente
di chi non menziona
il prevedibile inconveniente.
Mansarde vista mare?
Oggi chiunque
le può comprare,
dunque…
montagne coperte di neve
all’orizzonte senza fine.
Lì presso verdi colline,
“uno come Lei deve
assolutamente vedere,
quando? A Suo piacere. “
Mentre descrive nel particolare
quel folle paradiso immobiliare,
finestroni, moquette, pavimento,
delizie di cemento,
il mediatore stellare
sembra librarsi in volo,
Però, quando è il momento di parlare
di provvigioni e di percentuali,
chiude presto le ali
e atterra al suolo.