Sessantotto

SESSANTOTTO

 
Travolta in un Niagara di melma
la rozza saggezza dei padri,
nuova densa e mefitica brodaglia
allaga, dilaga e ristagna
nelle città ferite.
Per le strade e nell’aria
rane microfonate
gracchiano slogan, mentre
chitarre petulanti d’occasione
si appendono a spalle rachitiche
di musicisti alla forfora,
belanti: love, love, love!
Odio dall’occhio vitreo
possiede i parricidi danzanti:
fermiano la vita
a venticinque anni: viva Mao!
Nuove menzogne, vecchi vizi:
tutta la sapienza è in un libro!
E il più scemo dei primati
lo agita a mo’ di ventaglio.
Finiti gli spinelli
dei nuovi conformisti,
tace la musica:
non resta che sparare.