Trinacria 2007

Trinacria 2007

 
Il vento la fa da padrone
tra le gole dell’Alcàntara.
In preda all’ira il figlio del vulcano
schiaffeggia e frusta i riccioli ribelli
delle fronde d’argento.
Tutt’intorno candele di granito.
Canta gorgheggia l’acqua,
scroscia sibila striscia
tra i meandri assetati.
Non sa il vento di essere vento,
né l’acqua di essere fiume.
E intanto un uomo, uno stelo,
cupo oscillando tra noia ed angoscia,
con l’artiglio ferito si aggrappa
al ramo nudo delle sue certezze.
Del suo sapere di non esser acqua.
Del suo sapere di non esser vento.